la Storia
Il motoclub “U.S. Leonessa d’Italia 1903” trae le sue origini dalla gloriosa unione sportiva nata a Brescia agli inizi del secolo scorso.
Nel 1903 un gruppo di appassionati del velocipede si associava costituendo il “Club Ciclistico Leonessa d’Italia”.
Il rapido sviluppo dei mezzi a motore portò presto alla costituzione di una sezione dedicata ai patiti della motocicletta che, oltre ad organizzare manifestazioni sportive, aveva fra gli scopi istituzionali anche“la tutela degli interessi economici dei motociclisti bresciani, ai quali per contratti con fornitori e grossisti può fornire benzine, lubrificanti ed accessori a prezzi ribassati”.
L’Associazione è affiliata al “Moto Club d’Italia” sotto l’alto patrocinio dell’Automobil Club d’Italia.
Terminata la prima guerra mondiale, i soci delle due sezioni decisero di fondere i due sodalizi; nacque così l’attuale denominazione di Unione Sportiva Leonessa d’Italia 1903.
Nascita e sviluppo dell’Unione Sportiva Leonessa d’Italia 1903
Parte Prima – dal 1903 alla Prima Guerra Mondiale
Un secolo nella scala temporale delle istituzioni dell’ uomo rappresenta un periodo lunghissimo: sono almeno quattro – cinque generazioni, un arco di tempo nel quale, la storia ci insegna, possono nascere e morire nazioni, stati, regni ed imperi.
Il secolo XX, poi, è stato sicuramente uno di quei periodi storici in cui i cambiamenti del nostro mondo, nel bene e nel male, si sono succeduti ad un ritmo vertiginoso. E’ stato attraversato da due guerre mondiali, dalla fine del regno d’ Italia e dalla nascita della Repubblica Italiana, da vent’ anni di dittatura, da guerre di colonizzazione e conquista vinte e poi perse, dalla trasformazione della società agricola nella società industriale, e poi nella società post-industriale ipertecnologica dell’ informatica.
Per una piccola associazione di appassionati sportivi saper sopravvivere 100 anni, questi ultimi 100 anni, a tutti gli sconvolgimenti della nostra Nazione è un merito non da poco, è un evento raro che ha pochissimi termini di paragone nella storia dell’ associazionismo sportivo.
L’ Unione Sportiva Leonessa d’ Italia nasce a Brescia nel 1903 come Club Ciclistico, su iniziativa di un ristretto gruppo di appassionati concittadini.
E’ la seconda società sportiva locale di cui si ha notizia, la prima nel suo settore.
Primo Presidente è Virgilio Togni, prima sede conosciuta Piazzetta S. Giorgio 9.
In sintonia con le esigenze dell’ epoca, l’ US Leonessa d’ Italia costituisce da subito una bella fanfara in divisa, che accompagnerà i ciclisti prima ed i motociclisti poi fino agli anni ’20.
In anticipo invece sui tempi, nel 1904 viene istituita una sezione femminile (il diritto di voto politico alle donne è una conquista sociale di ben 41 anni dopo !).
Nel 1909 viene creata la sezione Tiro a segno con carabina Flobert, e finalmente nel 1910 la sezione Moto Club Brescia, presieduta da Oreste Bertoli, che ricoprirà la carica fino al 1925, e poi nuovamente dal 1931 al 1938.
Il numero dei soci è rapidamente cresciuto: più di 400 alla fine del 1910, tant’ è che la sede viene trasferita in locali più idonei (Corso Cavour 6), dove durante la stagione invernale si organizzano familiari feste da ballo.
Nel 1911 partecipa alla fondazione del Moto Club d’ Italia, che si evolverà poi nella attuale Federazione Motociclistica Italiana.
Nel 1914 viene costituita la sezione Automobilistica, che non avrà la stessa fortuna della sezione Moto Club; verrà ripresa solo negli anni ’90, come sezione Leonessa 4×4 dedicata al fuoristrada automobilistico.
I primi anni di vita dell’ US Leonessa d’ Italia sono caratterizzati dalla partecipazione ad innumerevoli manifestazioni, raduni, audax, ed a un’ intensa vita di Club, con gite sociali, partecipazione a convegni, ritrovi; lo scoppio della I guerra mondiale vedrà purtroppo interrompere per esigenze superiori l’ attività, molti soci saranno richiamati alle armi; vengono offerte alla Patria, in perfetta sintonia con lo spirito dell’ epoca, le medaglie d’ oro conquistate, realizzando 6,3 Kg di metallo prezioso.
Parte Seconda – dal 1920 alla seconda Guerra Mondiale
La fine delle ostilità ed il ritorno a condizioni di vita normali vedono rinascere l’ associazione; i soci si riuniscono nuovamente, decidono di unificare le varie sezioni (ciclisti, motociclisti, automobilisti, tiro a segno) e viene assunta la ragione sociale attuale “Unione Sportiva Leonessa d’Italia 1903”.
Si avvia così una nuova epoca di rilancio dell’ attività sociale, e vengono organizzate le prime significative manifestazioni sportive che lasceranno traccia di sé negli annali dello sport Italiano.
Nel 1920, su iniziativa della Gazzetta dello Sport, l’ US Leonessa organizza una 100 km podistica di marcia ed il 5 settembre dello stesso anno il Primo Cimento Ciclistico Nazionale a squadre, che si ripeterà poi negli anni 1921 e 1922.
E finalmente, il 4 Novembre 1920, la prima vera corsa motociclistica in salita da Casino Boario alla Presolana; una manifestazione che richiamerà pubblico da tutta la Provincia e dalla vicina Bergamo, dando origine all’ amichevole rivalità sportiva fra i motoclub delle due provincie che ancora oggi esiste.
Due anni dopo, altri avvenimenti sportivi di rilievo nazionale saranno il “I° Gran Premio Città di Brescia” e la “Prova di Velocità sul Chilometro”, impeccabilmente organizzata dalla Leonessa, cui vengono tributati entusiastici apprezzamenti dalla stampa locale e nazionale (vedi articolo a lato).
L’ attività sportiva continua fino al 1925 con innumerevoli manifestazioni, audax, raduni, ma i tempi politici non consentono più iniziative libere ed indipendenti, tant’ è che i leoncini motociclisti si vedranno costretti a limitare fortemente l’ attività; negli anni 1931, 33 e 34 viene comunque organizzata la Coppa Zecchini, gara ciclistica nazionale che giungerà nel 1960 alla 28° edizione; in seguito ulteriori contrasti col regime e lo scoppio della seconda guerra mondiale bloccano temporaneamente ogni attività sportiva ed agonistica.
Nascita e sviluppo dell’ Unione Sportiva Leonessa d’Italia 1903.
Parte Terza – dal 1947 ad oggi
Il rifondatore dell’ US leonessa, nell’ immediato dopoguerra, sarà il Rag. Antonio Pochetti, che il 24 Febbraio del 1947 scrive ai vecchi soci una lettera di appello: Si desidererebbe che dopo 22 anni il glorioso sodalizio avesse a risorgere ed essere nuovamente partecipe ed attivo nella vita sportiva cittadina e nazionale; viene riaperta la sede di Corso Cavour 6, più di cento soci rispondo all’ appello e l’ anno stesso vengono organizzate tre gare motociclistiche: una prima in pista, sul campo militare di Brescia, poi il 13 Luglio ed il 5 Settembre due edizioni del Gran Premio Città di Brescia.
E da qui si riapre un ciclo d’ oro decennale di gare nazionali e internazionali, organizzate dalla Leonessa, o corse dai suoi piloti, che sapranno mietere successi in ogni campo.
Il dopo guerra motociclistico si differenzia dall’ ante guerra per la nascita di ben distinte specialità; nella prima metà del secolo, infatti, non vi era distinzione fra velocità, pista, fuoristrada e le altre specialità via via nate nel tempo: la motocicletta era un mezzo polivalente, i piloti si adattavano a correre indifferentemente su ogni percorso, sempre con lo stesso mezzo. Dagli anni ’50 in poi i mezzi diventano sempre più specifici, ed anche i piloti diventano specialisti di una singola disciplina; non è più pensabile correre con la stessa motocicletta una gara di motocross, su percorso accidentato, buche, salti, fango, e una gara di velocità, su asfalto cittadino o in circuito chiuso. A Brescia non esistono circuiti stradali permanenti: le gare di velocità vengono disputate, finchè le condizioni del traffico e l’ evoluzione delle prestazioni dei mezzi lo consentiranno, su circuiti cittadini chiusi al traffico per l’ occorrenza. L’ attività dei piloti Bresciani, e della Leonessa con loro, si sposta quindi verso le discipline più furistradistiche, tant’ è che Brescia, con Bergamo, verrà nel tempo ad essere considerata la patria del fuoristrada, così come Rimini e Bologna, grazie anche all’ esistenza di circuiti permanenti stradali, diverranno patria degli “stradisti”.
Negli anni ’50 i piloti della Leonessa sapranno comunque distinguersi in tutte le discipline; ricordiamo brevemente, per poi riprendere il discorso nei capitoli successivi, i campioni Fenocchio, Mandolini, Daminelli, Troisi, Longinotti, Cremaschini, Martinelli, Mafezzoli, solo per citare i più famosi, campioni in ogni specialità, spesso anche su moto di fabbricazione Bresciana.
I primi anni ’60 vedono un certo rallentamento dell’ attività del sodalizio, anche a causa dell’ abbandono delle competizioni da parte delle case costruttrici Italiane più rappresentative; la ripresa avverrà nel 1967, grazie particolarmente all’ impulso del nuovo Presidente Pier Jacomo Ghitti.
Lo sviluppo dell’ attività sociale è ormai orientato verso le discipline fuoristradistiche, essendosi ormai conclusa l’ era delle corse di velocità su circuiti cittadini stradali. Vengono organizzate gare nazionali di Campinato e di Trofeo F.M.I., e finalmente il 7 Dicembre 1969 si dà il via alla prima edizione del “Cimento Invernale della Franciacorta”, prova generale per quella che nel 1972 e poi altri 20 anni sarà la “12 Ore di Franciacorta”, innovativa gara di regolarità nazionale a coppie, destinata a divenire “classica” di apertura del campionato nazionale di fuoristrada, ed a richiamare i più bei nomi del motociclismo nazionale.
In questi anni più recenti l’ US Leonessa organizzerà anche innumerevoli motorally, audax, prove di campionato Italiano enduro senior (Tignale, 1973 e 1974), una delle primissime gare di trial (1982), due prove di campionato Italiano enduro (1994 e 1995), collaborerà alla riuscita della 6 Giorni Internazionale di Lumezzane organizzata nel 1997 dalla Associazione Motoclub Bresciani e di altre manifestazioni motociclistiche locali.
Non possiamo dimenticare qui i valenti piloti della leonessa che negli anni 70 si sono affermati in prove e campionati nazionali ed internazionali; per tutti, anche per l’ attivismo disinteressato verso l’ associazione, ricordiamo Giacomo Frera, Bruno Birbes (attuale consigliere), Ivan Saravesi e Renato Pilotelli, classificati secondi di squadra nel campionato Italiano di enduro del 1974 e pluridecorati in più edizioni della 6 giorni Internazionale di Enduro, e in tempi più recenti piloti come Viviani, Morandi, Lenzi, Canella, Girardi e tanti altri più e meno famosi ma che hanno saputo sempre tenere alto l’ onore del sodalizio
La vita sociale prosegue anche con la creazione di sezioni specialistiche; negli anni 80 nasce per l’ impulso del Comandante Dr. Vittorio Falconi la squadra motociclistica dei Vigili Urbani, che parteciperà alle gare riservate ai corpi di Polizia ed ai Carabinieri; nel 1987 viene fondata la sezione dedicata alle maratone Africane, denominata Assomoto, che si distinguerà in dieci partecipazioni alla Parigi-Dakar ed in innumerevoli Rally Internazionali, dalla Baja California (USA), al Rally dei Faroni (Egitto), al Rally di Tunisia, del Marocco, degli Incas (Perù); viene aperta anche una sezione staccata a Roè Volciano (1989), per venire incontro alle esigenze di un nutrito e simpatico gruppo di appassionati piloti della provincia, capeggiati da Valerio Consoli detto Valco.